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I 10 motivi per cui è difficile migliorare a scacchi



Vediamo quindi i 10 motivi per cui è difficile migliorare significativamente a scacchi:

1) Non sai studiare le aperture

Partiamo da una cosa semplice.
Quello che normalmente ti dicono sulle aperture è che è preferibile studiare le varianti principali perché essendo tali sono già state collaudate da tempo e non possono essere sbagliate. Poi, ti viene anche detto che le aperture meno giocate, come gambetti e quant’altro, non sono da prendere in considerazione. Alcuni le definiscono addirittura “aperture da bar”…

2) Ti aspetti che i risultati arrivino subito

Questa è divertente.
Lavoro 1 mese insieme ad una persona, poi lui va a fare un torneo, gli va 
“male” e solo per quel risultato inzia a pensare che il lavoro che abbiamo fatto insieme non sia servito a niente e che lui non sia portato per gli scacchi.

Da un solo torneo, traiamo conclusioni generali e senza un minimo di logica.

I risultati di un lavoro non puoi vederli in 1 mese, ma nemmeno in 2 o in 3. Ti serve del tempo per digerire quello che è stato fatto.
Ricordati che tu oggi stai seminando quello che raccoglierai domani. Questo principio vale sempre in qualsiasi situazione. Quindi se non vedi risultati dopo 1-2 mesi, non puoi trarre in realtà nessuna conclusione: non hai atteso il tempo sufficiente.

E quant’è il tempo sufficiente?
Questo dipende da te. Ti posso solo dire che 
maggiore è l’intensità che metti in quello che fai, minore sarà il tempo per raggiungere i tuoi obiettivi.

3) Non sai gestire il tempo

Parlo del tempo alla scacchiera.
Quante volte ti è capitato di riflettere tanto per le prime 25 mosse della partita, per poi trovarti nella condizione di dover giocare 15 mosse in 2 minuti?

Poi capita che arrivato alla 38esima, ti ricordi che in quel torneo non c’è l’abbuono di 30 minuti! E lì allora sono dolori…

Che l’abbuono ci sia o che non ci sia, obiettivamente non ha senso andare a corto di tempo.
Tu puoi anche giocare benissimo le prime 25 mosse, ma se poi non hai tempo per scegliere quando si tratta di farlo, mi spieghi cosa hai ottenuto giocando bene all’inizio???

Il consiglio che ti posso dare è cercare sempre di avere più tempo dell’avversario. E se il tuo avversario è uno che va spesso a corto di tempo, conviene avere molto più tempo del tuo avversario!
Anziché cercare la mossa migliore del mondo, cerca mosse buone dal punto di vista pratico, e vedrai che non sprecherai più tempo in pensieri vaghi e ripetitivi, ma sarai efficace al punto giusto.

) Interpreti gli errori come fallimenti

Oddio, qui mi viene male…
Uno ha 4/4 in un torneo da 6 turni, perde la quinta partita e si demoralizza mandando tutto all’aria. Finisce con 4/6 e per una settimana continua a ripensare non alle prime 4 partite in cui era stato vittorioso, ma all’errore che ha fatto nella quinta e che lo ha 
“portato a buttare via il torneo”.

Punto numero 1: BASTA dire “ho buttato via il torneo” o cavolate simili.
Se non hai ancora imparato a farlo, inizia ora: ogni errore è frutto di un’opportunità. Opportunità per cosa? Per capire meglio quali sono i meccanismi che usi (che sono sempre gli stessi), studiarti e soprattutto imparare ad affrontare situazioni difficili.

Nel cammino per diventare uno scacchista forte, non puoi pensare che sia tutto facile.
Farai un sacco di errori. Ti demoralizzerai un sacco di volte. A tratti vorrai mollare.
E’ così e bisogna accettarlo, c’è poco da fare. Altrimenti, sarebbero tutti già Grandi Maestri… ma il motivo per cui non tutti sono giocatori forti è che i giocatori forti hanno affrontato innumerevoli difficoltà, tutti gli altri che ci hanno provato per un tempo, non ci sono riusciti in quel tempo e a quel punto si sono arresi.

Questo significa che se fai parte del secondo gruppo non hai possibilità di riuscire?
Ancora una volta, assolutamente no!
Ma inizia a vedere gli errori come opportunità, anziché, come forse hai fatto in passato, come limiti che ti impediscono di raggiungere quello che vuoi.

Ricordati che non è quasi mai importante il risultato che ottieni, ma il tipo di persona che diventi nel percorso che fai per ottenere il risultato che vuoi.

5) Inizi a vincere qualcosa, e ti senti onnipotente

Quante volte ti capita di vincere un torneo, sentirti migliorato e pensare di aver raggiunto un “livello superiore”, per poi sorprenderti al torneo dopo quando perdi con gente che avresti dovuto battere facilmente???

Il modo migliore per continuare a ottenere buoni risultati è dirti costantemente che non hai ottenuto niente.
Altrimenti, non appena pensi di aver ottenuto qualcosa, ti rilassi, molli la presa e ricadi… quante volte accade?

6) Ti dai un sacco di scuse

“Eh ma sono vecchio per ottenere buoni risultati, non ho più le potenzialità che avevo un tempo…”

Non è che non hai più le potenzialità che avevi un tempo, è che nel corso del tempo hai cristallizzato una serie di pensieri e di atteggiamenti che ti fanno credere di non essere più capace di riuscire.
La differenza principale tra uno scacchista giovane ed uno più 
“adulto” non è che quello giovane ha il cervello più fresco e ha più talento, ma è che lo scacchista giovane non ha ancora vissuto esperienze che lo hanno convinto che NON E’ POSSIBILE RIUSCIRE!!!

Il giovane è sognatore, è idealista, e questo spesso è visto come un male, perché così si “perde il contatto con la realtà”.

Hai perfettamente ragione, perché spesso accade che si perda il contatto con la realtà.
Eppure, 
questa perdita di contatto con la realtà permette a tantissime persone di ottenere risultati che forse non avrebbero mai ottenuto se fossero state più realiste!

Se ti “senti vecchio per gli scacchi” inizia a vedere gli scacchi stessi come un’opportunità.
Cerca tutto quello che c’è di buono in essi e quanto ti possano aiutare nella tua vita. Datti un obiettivo chiaro e definito e soprattutto dai tutto te stesso per raggiungerlo. Ma che sia chiaro… non esiste dirsi “
non sono capace”, “non ho più le risorse che avevo prima” e balle varie. Anche perché, se la vedi così allora preparati, perché questa sarà la realtà che vivrai. E non è certo un belvedere.

Stesso discorso vale per tutti gli atri tipi di scuse… sono stanco, non ottengo risultati, mi mancano delle caratteristiche, ho provato e non ci sono riuscito… tutte scuse che ti costruisci per continuare a rimanere nella situazione in cui sei.

Se ti piace questa situazione, stacci pure, a me non cambia nulla.
Se invece vuoi cambiare, non volerlo e basta, ma fai uno sforzo in una direzione orientata!

7) Non fai squadra con nessuno

Questo è un punto su cui mi soffermo sempre ma che non coglie quasi nessuno.
Da solo puoi arrivare fino ad un certo punto. Non puoi pensare di raggiungere tutto quello che vuoi senza farti aiutare.

Se al tuo circolo, o tra i blog che frequenti via internet, o tra le persone che incontri ai tornei trovi qualcuno che ha obiettivi simili ai tuoi (molto banalmente, vuole migliorare il suo livello di gioco) e con cui ti senti in sintonia, perché non fare un’alleanza ed iniziare ad esempio a studiare insieme? 🙂

Questo beneficierà sia te che lui, perché avrete due cervelli che collaborano anziché uno che da solo deve fare tutto lo sforzo.
Potete incontrarvi (via skype ad esempio) per lavorare insieme su argomenti specifici, risolvere quiz, analizzare partite e posizioni. Potete anche motivarvi a vicenda nel vostro percorso di studio, come anche organizzarvi per partecipare a dei tornei insieme.

Le opzioni che hai sono infinite, quindi se pensi che questo possa esserti utile, inizia a cercare i tuoi alleati!
Scoprirai che ce ne sono molti più di quelli che immaginavi!

8) Non consideri il piano dell’avversario

Torniamo su un aspetto tecnico.
Dì la verità, quando analizzi una posizione sei abituato a pensare solo al tuo piano e molto meno al piano dell’avversario.

Lo dimostra il fatto che la maggior parte degli errori che commetti sono dovuti alla mancata considerazione di quello che lui poteva fare, anziché di quello che tu avresti potuto fare…

Del resto è normale, il nostro “sano” egoismo ci posiziona al centro del mondo, mentre tutto il resto ci ruota semplicemente attorno.
Come fare quindi per risolvere questo “problema”?

Durante la partite, fermati più volte e fatti la domanda: “qual è il piano dell’avversario? Cosa sta progettando? Quali sono le mie debolezze?”

9) Ti focalizzi solo sulla tecnica

Quando qualcuno inizia a parlarmi di scacchi, 99 volte su cento mi parla di cosa fare in mediogioco, dove studiare i finali, quali sono le aperture migliori, quali sono i principali elementi strategici da conoscere e così via…

Io sinceramente dopo un po’ mi annoio a parlare solo di questi aspetti, anche perché, già da tutto quello che abbiamo detto finora in quest’articolo, è chiaro che migliorare gli aspetti tecnici è solo la seconda cosa da fare, non la prima.
Se vuoi migliorare a scacchi, devi intanto iniziare ad avere la mentalità che ti permette di raggiungere i tuoi obiettivi, poi devi porti un obiettivo concreto e fare un piano per raggiungerlo. Solo a questo punto inizi a studiare cose tecniche, che ripeto, non sono la cosa fondamentale.

Se diamo un’occhiata al panorama scacchistico italiano e prendiamo in considerazione tutti i GM che ci sono attualmente, pensi davvero che quelle persone siano arrivate lì solo perché avevano qualche talento più degli altri?
Di certo quelle buone anime hanno tanti talenti, ma ciò che ha permesso loro di arrivare lì in alto è l’enorme impegno e dedizione con cui hanno ogni giorno studiato, approfondito e consolidato tutti gli aspetti del gioco.

Immagina gli ostacoli che hanno superato, le ore e ore di lavoro per poi scoprire che una variante non è buona, la competizione continua con persone del proprio livello… affrontare tutto questo ha permesso loro di consolidare una mentalalità utile al raggiungimento dei loro obiettivi.
Probailmente a tratti avranno pensato anche loro di non essere capaci, e che non ce l’avrebbero fatta, ma poi la loro volontà ha avuto il sopravvento. Ed ora non hanno più paura dei Grandi Maestri, tanto che ci sono diventati 🙂

10) Dici che vuoi impegnarti, ma poi non ti impegni davvero

Ecco giunti al vero motivo per cui non ottieni risultati.
Tanti vogliono, sognano, sperano e desiderano, ma pochi fanno veramente le azioni necessarie per raggiungere ciò che vogliono.

Cosa è necessario fare?
Semplice: tirarsi su le maniche e mettersi al lavoro, con la consapevolezza che questo percorso porterà via tempo, energia e anche denaro una volta raggiunti certi livelli.

Perché “denaro”?
Perché è necessario investire per formarsi. E non parlo di investimenti in libri che poi lasciamo ad invecchiare sugli scaffali della nostra libreria… parlo di formazione fatta insieme a qualcuno che ti sappia guidare dicendoti esattamente cosa fare per aiutarti ad ottenere ciò che vuoi.

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